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Inizia con questo post l'esperienza di condivisione su questo sito. 
Il titolo lo preannuncia, parleremo di come riportare l'attenzione su un'azione automatica e troppo spesso data per scontata, quella della respirazione. Tante volte durante la giornata andiamo in affanno, quando basterebbe chiudere gli occhi, poggiare una mano sull'addome, una sul petto per riconnetterci al nostro respiro. 

Questo piccolo gesto può essere svolto ogni volta che ne abbiamo bisogno, ma è fondamentale nel momento in cui ci nutriamo. Al giorno d'oggi mangiamo sempre più spesso in maniera frettolosa e inconsapevole, magari un tramezzino trangugiato in piedi al bar, o peggio ancora in ufficio mentre continuiamo a lavorare al PC. Cerchiamo sapori intensi e proviamo a colmare dei vuoti che molte volte non hanno nulla a che vedere con la fame. 

Il cibo infatti, ha certamente un ruolo strutturale e fisiologico, grazie alle sue componenti bromatologiche che contribuiscono al mantenimento in salute del nostro corpo. Tuttavia è anche una fonte di nutrimento per la mente e per l'anima. Per questo a mio giudizio, non si può parlare del rapporto con il cibo solo in maniera schematica ed asettica, senza considerarne anche gli aspetti emozionali e psicologici ad esso connessi. 

Forse l'alimentazione consapevole ti può apparire stravagante, ma ci sono anni di studi e di ricerche a riguardo, svolte in tutto il mondo. Nei post successivi troverai sempre i riferimenti bibliografici, in modo che possa verificare tu stesso le fonti. 

In questo percorso di consapevolezza vedremo quindi come l'osservazione, l'attitudine non giudicante e la connessione con il respiro durante i pasti, siano condizioni importanti per sentirci soddisfatti e sazi, tanto quanto la scelta di cibi sani. 

Nutriamoci con amore. Uso il noi, perché sarò la prima a mettere in pratica gli argomenti che tratteremo, come biologa nutrizionista, istruttrice di yoga e istruttrice di mindful-eating, ma prima di tutto come essere umano.

Ricordati che anche il più lungo dei cammini inizia dal primo passo, e se stai leggendo queste righe, probabilmente l'hai già fatto.

Buon percorso,

Laura





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